= o promisiune mai veche | gena gurau [09.Sep.09 22:58] |
L'istinto L'uomo vecchio, deluso di tutte le cose dalla soglia di casa nel tiepido sole guarda il cane e la cagna sfogare l'istinto. Sulla bocca sdentata si rincorrono mosche. La sua donna gli è morta da tempo. Anche lei come tutte le cagne non voleva saperne, ma ci aveva l'istinto. L'uomo vecchio annusava - non ancora sdentato - la notte veniva, si mettevano a letto. Era bello l'istinto. Quel che piace nel cane è la gran libertà Dal matino alla sera gironzola in strada; E un po’ mangia, un po’ dorme, un po’ monta le cagne: Non aspetta nemmeno la notte. Ragiona, Come fiuta, e gli odori che sente son suoi. L’uomo vecchio ricorda una volta di giorno Che l’ha fatta da cane in un campo di grano. Non sa piú con che cagna, ma ricorda il gran sole E il sudore e la voglia di non amettere mai. Era come un un letto. Se tornassero gli anni, Lo vorrebe far sempre in un campo di grano. Scenfe in strada un donna e si ferma a guardare; Passa il prete e si volta. Sulla pubblica piazza Si può fare di tutto. Persino la donna, Che ha ritegno a voltarsi per l’uomo, si ferma. Solamente un raggazo non tollera il gioco A fa piovere sassi. L’uomo vecchio si sdegna. [ianuarie 1936] Cesare Pavese - Poesie | |